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Trento, 30 marzo 2010
“Collegamento Folgaria-Lastebasse:
si farÀ lo stesso nonostante il no unanime del Consiglio provinciale?”

Interrogazione a risposta scritta presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino

Un bel regalo di Pasqua per gli speculatori, l’ennesima giornata tragica per gli amanti della natura e della montagna.

La stampa locale riporta oggi con grande evidenza la notizia dell’avvenuto finanziamento del nuovo impianto di risalita che in territorio veneto collegherà il versante di Lastebasse con la Cima d’Agra attraverso la Val delle Lanze, realizzando di fatto il collegamento tra le piste e gli impianti veneti e quelli trentini sul versante di Folgaria. Artefice di questo capolavoro dello sviluppo una società impiantistica domiciliata ai Fiorentini di Lastebasse, ma in realtà composta prevalentemente da soci trentini. Evidentemente il cambio di legislatura ed avere le “persone giuste al posto giusto” in quel di Trento fa dimenticare le proteste, i progetti alternativi ma, soprattutto, le decisioni assunte all’unanimità dal Consiglio provinciale di Trento. Infatti, nel corso dei lavori del Consiglio provinciale del 6 maggio 2008, rispondendo nel question time all’interrogazione n. 3297 a firma del consigliere Bombarda, la Giunta provinciale affermava che “da parte dell’Assessorato al Turismo, ma anche dell’Assessorato all’Urbanistica e Ambiente non c’è mai stato un avallo per quanto riguarda i progetti che interessano le aree, o meglio, la rete sciabile che collega il Trentino al Veneto”. Nei giorni successivi, durante il dibattito relativo all’approvazione del nuovo Piano Urbanistico Provinciale, venivano presentati e discussi due distinti ordini del giorno, a firma Giovanazzi e Bombarda, che confluivano in un dibattito unificato (proposte di ordini del giorno n. 10 e n. 16 al disegno di legge n. 263), successivamente votati all’unanimità che impegnavano la Giunta provinciale “a riverificare, da subito, la portata del progetto di sviluppo impiantistico di Folgaria al fine di escludere il collegamento col Veneto” (odg n. 10, Giovanazzi) ed “a ribadire il parere negativo, già espresso nella risposta del 6 maggio 2008 all'interrogazione a risposta immediata n. 3297, in relazione al possibile collegamento sciistico tra Folgaria e gli impianti posti sul versante veneto”.

L’ordine del giorno a firma Giovanazzi impegnava inoltre la Giunta “a favorire la predisposizione di un progetto di sviluppo del turismo dell'Altipiano che valorizzi la stazione di Lavarone e Luserna assieme a quella di Folgaria, su una proposta promozionale, moderna, unitaria e complessiva forse prioritaria nel panorama turistico trentino", mentre quello a firma Bombarda impegnava pure “ad assicurare che nella formulazione dei programmi di sviluppo che saranno proposti dalla futura Comunità di valle siano garantite adeguate forme di partecipazione a tutti i soggetti interessati al fine di assicurare la reale individuazione degli elementi prioritari di interesse per la popolazione locale”.

Nel corso del dibattito, l’assessore Gilmozzi si esprimeva in questi termini: “La Giunta si è dichiarata pienamente disponibile e favorevole al sistema di razionalizzazione e rilancio del sistema piste e impianti di Folgaria, per il quale è in corso una variante al piano regolatore. Variante al piano regolatore che ci vede intenzionati a creare un'interruzione pianificatoria verso il Veneto e un rilancio attraverso il piano urbanistico dei rapporti con Lavarone e Luserna, come vera area con cui integrarsi, tenuto conto che Folgaria è anche più attrezzata anche per l'aspetto invernale, mentre le altre, che sono attrezzate, ma meno, per il turismo invernale, possono rappresentare invece una parte forte in chiave ambientale e naturalistica, quindi nella parte più estiva. Allora come non vedere in queste proposte di ordini del giorno, sia quella del consigliere Giovanazzi che quella del consigliere Bombarda, in linea anche con quanto dice il comune di Folgaria, col quale ovviamente ci sono state in questi mesi, in questi anni delle condivisioni importanti di percorso; dicevo, come non condividere queste due proposte?”

Poiché dietro al progetto di collegamento impiantistico sta un’operazione di speculazione edilizia, con migliaia di metri cubi di nuova edificazione in quota, con ingentissimi ed irreversibili danni ad un ambiente naturale integro e di alta qualità, l’operazione non può essere valutata solo sotto l’aspetto sciistico. In ogni caso, imbarazza che a fronte del trend del mercato sciistico, dei dati climatici e dell’importanza della tutela della risorsa idrica, si realizzino nuovi collegamenti sciistici a quote inferiori ai duemila metri, con esposizioni al sole, in aree senz’acqua e con vista, in assenza di nebbia, su Venezia…

Allora, se nel 2008, in sede di approvazione del PUP, la Giunta ed il Consiglio affermavano all’unanimità che la via del collegamento sci-impiantistico verso il Veneto era quella sbagliata, che cos’è intervenuto nel corso degli ultimi due anni, visto che il presidente della Provincia e gli assessori al Turismo ed all’Urbanistica (che in aula si erano espressi contro il collegamento) sono gli stessi di due anni fa? E soprattutto, perché non c’è stato quel coinvolgimento di tutto l’Altopiano, di tutti i soggetti portatori di interessi (anche diversi da quelli sciistici), perché si è lavorato “sotto traccia” anziché affrontare a viso aperto gli oppositori e coloro che formulavano proposte di sviluppo alternativo allo sciagurato collegamento sciistico, che produrrà solo danni ambientali rilevantissimi e probabili perdite economiche ulteriori al sistema imprenditoriale locale? Ma tanto ora ci penserà “mamma-Provincia” a tappare i buchi e chissà che questi impianti non li compri in lease-back la Trentino Sviluppo, non ci sarebbe certo da stupirsi…. Almeno è caduta la maschera:  finalmente si sa chi è a favore e chi è contro la tutela dell’ambiente naturale!

Ciò premesso

si interroga la Giunta provinciale per sapere

1. se gli impegni assunti dalla Giunta provinciale di fronte al voto unanime espresso dal Consiglio provinciale l’8 maggio 2008 siano svaniti come la neve al sole;

2. se la Provincia condivida e sostenga il collegamento sci-impiantistico Folgaria-Lastebasse ed in caso affermativo per quale motivo abbia compiuto un’inversione “ad U” di 180 gradi vanificando la presa di posizione della massima istituzione della nostra Autonomia?

Cons. prov. Roberto Bombarda

 

     

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